Passaporto covid per viaggiare
Nella giornata di oggi, sul giornale “la Repubblica” c’è un interessante articolo a firma del giornalista Simone Cosimi (clicca qui per leggere) in cui si pone in evidenza come le grandi compagnie turistiche (aeree e navali su tutte), ma anche organizzazioni ed enti “stiano lavorando per standardizzare i risultati dei test al coronavirus e dei certificati vaccinali” ed ecco quindi nascere piattaforme come: CommonPass, Travel Pass e Digital Health Pass.
Cosa significa questo?
Credo che molto significative siano le parole del direttore esecutivo della Linux Foundation che intervistato alla Cnn ha dichiarato, citiamo le parole dallo stesso articolo: “Se abbiamo successo, una persona dovrebbe essere in grado di disporre di un certificato di vaccinazione sul proprio telefono che ha ricevuto quando è stata vaccinato in un paese, secondo un preciso insieme di pratiche sanitarie. Un certificato che potrà usare per prendere un aereo verso un Paese completamente diverso e poi presentare in quel nuovo paese in modo da poter per esempio andare a quel concerto al chiuso per il quale la partecipazione era limitata a coloro che sono vaccinati”.
Indubbiamente ci sono componenti dell’umanità che non possono avere accesso ad una simile tecnologia e quindi si stà studiando una semplice smart card che contenga tutte le informazioni provviste nelle app di cui sopra.
Può sembrare fantascienza, ma in realtà per gli esperti del settore tutto ciò sarà attivo già nell’estate prossima. Non entrando nello specifico nella diatriba tra pro-vax e no-vax, appare sempre più evidente come nel prossimo futuro a livello turistico, sociale o semplicemente per partecipare a degli eventi (che sia in un cinema o in una semplice funzione religiosa), se si vuole tornare ad una realtà che possa somigliare ad un passato, probabilmente sarà necessario essere provvisti di tale documentazione.
Prepariamoci quindi ad avere sempre con noi un nuovo documento … il “passaporto covid“.